Eccoci con la seconda parte dedicata alla mostra sul Futurismo, visitata dal me medisimo quel piovoso pomeriggio si domenica 1 Marzo.
Ma bando alla ciance; subito dopo la sala dedicata a Marinetti e ai divisionisti ci si tuffa nelle prime sale dedicate alle opere vere e proprie.
Anni dieci e il dinamismo Plastico
Tutta la prima parte della mostra è dedicata agli dieci e al dinamismo plastico: i futuristi si sentono di abbandonare l’arte intesa come raffigurazione “statica” della realtà, per dipingere su tela il movimento e il dinamismo che è consono alla nuova era moderna che si affaccia coi primi anni del 900. Tutto ciò si traduce in quadri fugaci e velocissimi, in cui le linee si scompongono sino a dare il senso della velocità. Notevoli le opere di Boccioni e di Balla, che abbinano il concetto di velocità alla figura dei nuovi mezzi di locomozione, come la motocicletta, o anche a mezzi già conosciuti ma non per questo meno veloci (bicicletta e cavalli)